Calabria

Ah, la Calabria! Una terra selvaggia e sincera, che ti entra nell’anima con la sua bellezza ruvida e il calore della sua gente. La Calabria è la punta dello stivale d’Italia, abbracciata da due mari, lo Ionio e il Tirreno, e confinante con la Basilicata. Da una parte hai spiagge dorate e acque turchesi che non hanno nulla da invidiare ai Caraibi, dall’altra le montagne dell’Aspromonte e della Sila che nascondono antichi segreti e tradizioni.

Il clima qui è un continuo gioco di contrasti, come tutta la Calabria. Lungo la costa, l’estate sembra non finire mai: il sole splende alto e forte, e la brezza marina porta con sé il profumo del sale e del bergamotto. Nelle montagne, però, trovi un altro mondo, dove l’aria è fresca e frizzante anche nei giorni più caldi, e d’inverno può capitare di vedere la neve.

Quando penso alla Calabria, la prima cosa che mi viene in mente è Tropea. Questa cittadina, arroccata su una scogliera a picco sul mare, è famosa per la sua cipolla rossa dolcissima, ma è anche un luogo incantato dove le case sembrano sfiorare il cielo e le onde si infrangono sotto di te con una potenza quasi primordiale. Camminando tra le sue viuzze strette e tortuose, ti imbatti in piccole chiese antiche, balconi fioriti e scorci sul mare che sembrano usciti da un sogno.

E poi c’è Reggio Calabria, con il suo lungomare che D’Annunzio chiamava “il più bel chilometro d’Italia.” Qui puoi passeggiare all’ombra delle palme, ammirare l’Etna all’orizzonte e, se ti fermi al Museo Archeologico, scoprire i Bronzi di Riace, due statue greche di una bellezza mozzafiato. Li ho visti di persona e sono rimasta senza parole: quelle figure sembrano vive, con i muscoli tesi e lo sguardo fiero, come se stessero per uscire dal loro tempo antico per entrare nel nostro.

La Calabria è anche la Sila, un vasto altopiano che ti sorprende per la sua freschezza e i suoi boschi rigogliosi. Ho passato una giornata in uno dei suoi parchi naturali e mi sono sentita come catapultata in una fiaba. I pini giganti, i laghi nascosti tra le montagne, l’odore intenso della resina nell’aria: tutto parla di una natura incontaminata che ti accoglie e ti avvolge in un abbraccio verde.

Scilla, poi, è un piccolo gioiello che sembra sospeso tra mito e realtà. Si dice che qui, nelle acque dello stretto di Messina, Ulisse abbia incontrato il mostro marino Scilla. Il borgo di pescatori è un piccolo scrigno di case color pastello affacciate sul mare, con il castello Ruffo che domina dall’alto, come a proteggere la sua bellezza.

Ma c’è anche una Calabria più nascosta, fatta di piccoli paesi arroccati sulle montagne, come Gerace e Stilo, dove il tempo sembra essersi fermato. A Gerace, ho passeggiato tra vicoli di pietra e antiche chiese bizantine, mentre a Stilo ho visitato la Cattolica, una piccola chiesa dalle cupole orientali che ti fa sentire come se fossi stata trasportata in un’altra epoca.

E, naturalmente, non posso dimenticare la cucina. È una cucina di terra e di mare, di sapori forti e autentici. Penso alla ‘nduja, quel salame piccante e morbido che sembra racchiudere tutta la passione e il calore della gente calabrese. O ai fileja, una pasta fatta a mano, spesso condita con sugo di carne o con la saporita sardella, chiamata anche “caviale dei poveri.”

La Calabria è una terra di forti contrasti, di bellezza selvaggia e inesplorata. Una regione che non ti accoglie con promesse facili, ma che sa conquistarti piano piano, facendoti innamorare dei suoi ritmi lenti, dei suoi silenzi interrotti solo dal vento tra gli ulivi, dei suoi sapori antichi e della sua gente, sempre pronta ad aprirti le porte di casa con un sorriso.